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palazzo ueIl diritto dei consumatori è diventato, nell’ordinamento Ue e dei Paesi, una branca complessa, assoggettata a una rapida evoluzione, esposta a variegate interpretazioni, suscettibile di notevoli sviluppi. Una branca versatile, ma anche volatile. Un autentico laboratorio, nel quale giuristi, economisti, studiosi della politica e della sociologia, ma anche studiosi del linguaggio e dei valori trovano materia di indagine e riflessione.

Sono numerose e complesse le novità che, in un breve lasso di tempo, hanno contrassegnato il diritto dei consumatori. In primis la Carta dei diritti fondamentali dell’Ue. Il 29 novembre 2007 il Parlamento europeo ha assunto la decisione (2007/2218 ACI) con la quale ha confermato lo status giuridicamente vincolante della Carta proclamata a Nizza il 7 dicembre 2000. Ebbene, nella Carta sono contenute numerose disposizioni che riguardano i consumatori. L’articolo 3 (diritto alla integrità della persona): l’articolo 6 (diritto alla libertà e alla sicurezza); l’articolo 7 (rispetto della vita privata e della vita familiare), l’articolo 8 (Protezione dei dati di carattere personale); l’articolo 12 (libertà di riunione e di associazione); gli articoli 15 e 16 sulla libertà di esercitare una professione o un’impresa.
Vi sono poi disposizioni che, riferendosi a categorie sociali deboli, implicano che esse siano tutelate anche nel momento in cui istituiscono con il professionista un rapporto di consumo (quali i minori, gli anziani, i disabili). L’articolo 38, infine, stabilisce che «nelle politiche dell’Unione è garantito un livello elevato di protezione dei consumatori».
Nell’ambito delle fonti comunitarie del diritto dei consumatori si annoverano anche i regolamenti inerenti alle leggi applicabili in tema di obbligazioni contrattuali ed extracontrattuali; la revisione di alcune direttive che disciplinano singole tipologie di rapporti contrattuali con i consumatori, come quella sulla responsabilità del produttore per i danni derivanti dalla circolazione di prodotti difettosi o quella sulle clausole abusive. Inoltre, con il decreto elgislativo 190/05, in ritardo di un anno, il Governo ha attuato la direttiva 2002/65/CE relativa alla «commercializzazione a distanza dei servizi finanziari ai consumatori».
Dal 1999 il Consiglio nazionale forense organizza ogni anno il seminario sulle «prospettive del diritto privato europeo», concretizzate finora nel lavoro scientifico sul Draft common frame of reference. Poiché il law making process è in corso, non è possibile trarre conclusioni. Tuttavia non è possibile smentire che vi sia già un corpo di regole afferenti al diritto privato europeo. Siamo dunque in mezzo al guado: o si resta dove si è, o si va avanti, ma non è più possibile tornare indietro.
Per il sistema giuridico italiano, che fino agli anni Ottanta non conosceva un complesso di regole coordinate sulla tutela del consumatore, gli interventi del diritto comunitario in questa materia sono stati provvidenziali, per dare legittimazione e protezione agli interessi della parte debole.
Il Codice del consumo (decreto legislativo 206/05) costituisce una delle innovazioni più significative della legislazione civile e commerciale dell’ultimo decennio. Per quanto, legato com’è al diritto comunitario, sia esposto a scelte “eterodirette”, il Codice del consumo potrà registrarne gli sviluppi, dal momento che può considerarsi anche come un contenitore nel quale si possono collocare tutte le nuove regole in materia di rapporti tra consumatori e imprenditori.
È vero che l’evoluzione del diritto dei consumatori verso un diritto dei “cittadini” incontra difficoltà: il diritto dei consumatori continua a essere “separato” rispetto al contesto dei diritti nazionali e un diritto a dimensione economica nel contesto europeo. La realizzazione del Codice del consumo potrebbe essere promozionale anche di questo passaggio dalla dimensione della semplice fruizione di beni e servizi alla titolarità di diritti che compongano un frammento della cittadinanza europea intesa in senso alto. Apprezziamo dunque iniziative che, come il Festival di Piacenza, avvicinino studiosi ai cittadini.

L’autore è Presidente del Consiglio nazionale forense

(estratto da: ilsole24ore.com; immagine estratta da: globalpress.it)