Pubblichiamo il comunicato stampa del Coordinamento dei Comitati Ambientalisti della provincia di Grosseto, insieme alle Associazioni L.A.C. (Lega Abolizione Caccia), L.AV. (Lega Anti Vivisezione), WWF e ACU-Associazione Consumatori Utenti .
ABBATTIMENTO LIBERO DEI CINGHIALI: SCELTA INSENSATA E PERICOLOSA
Il Coordinamento dei Comitati Ambientalisti della Provincia di Grosseto, insieme alle Associazioni L.A.C. (Lega Abolizione Caccia), L.AV. (Lega Anti Vivisezione), WWF e ACU (Associazione Consumatori Utenti), esprime la propria netta contrarietà sulla possibilità, sancita recentemente dalla Commissione Agricoltura della Regione Toscana, di abbattimento “libero” di cinghiali e altri ungulati (caprioli e daini), da parte di agricoltori che lo ritengono necessario e senza alcuna autorizzazione preventiva.
In questo comunicato esprimiamo perplessità e proposte efficaci ed ecologiche.
I rischi che corrono gli esseri umani (oltre agli animali), durante il periodo di caccia, sono documentati da fatti di cronaca che hanno dell’incredibile. Escursionisti, ciclisti, appassionati di trekking, cercatori di funghi o chi semplicemente ama passeggiare e trascorrere qualche ora in natura, rischia seriamente di essere ferito o ucciso dalle doppiette dei cacciatori. Le vittime della caccia “umane” si contano a decine ogni anno, per non parlare dei feriti (dati consultabili sul sito dell’Associazione vittime della caccia). Tra i feriti si contano anche due 14enni, colpiti mentre accompagnavano i loro padri. Consentire di cacciare anche al di fuori del periodo venatorio porterebbe il numero di feriti e morti a crescere ulteriormente.
Inoltre è dimostrato da un autorevole studio scientifico francese che ha seguito per oltre 22 anni la moltiplicazione dei cinghiali che, dove la caccia è maggiormente frequente e intensa, la fertilità dei cinghiali aumenta e di conseguenza il loro numero.
Con la possibilità di sparare in qualunque periodo dell’anno, i bracconieri avrebbero vita facile perché verrebbero individuati con maggiore difficoltà e un qualunque fenomeno di caccia illegale potrebbe essere giustificato dalla necessità di uccidere l’animale per presunti danni sulle colture agricole. Questa proposta, infatti, consente la possibilità di sparare agli ungulati anche per i rischi sul raccolto e non soltanto sulla base dei danni reali.
Adesso invece analizziamo la vera causa del soprannumero dei cinghiali. Una politica scellerata, negli anni 50 e 60 ha permesso l’introduzione nel nostro territorio di specie molto più prolifiche di quelle autoctone e adesso chi paga i danni di questi gravi errori se non i cittadini e gli agricoltori? Cinghiali e mufloni sono stati immessi anche in zone (Isola D’Elba) dove questi non erano presenti. La stessa Commissione Agricoltura della Camera, il 26 di Luglio dello scorso anno, afferma che una delle cause che ha favorito l’espansione delle popolazioni di ungulati, è l’immissione di cinghiali a scopo venatorio.
Quali sono le possibili soluzioni?
Una ulteriore espansione del periodo di caccia non porta nessun risultato positivo se non ulteriori violenze e crudeltà sugli animali e rischi sull’incolumità pubblica.
Grosseto, 8 febbraio 2012
L.A.C. (Lega Abolizione della Caccia) – Silveri Raimondo
Italia Nostra – Michele Scola
WWF – Angelo Properzi
L.A.V. (Lega Anti Vivisezione) – Giacomo Bottinelli
A.C.U. (Associazione Consumatori Utenti) – Miriam Croxatto
Coordinamento Comitati e Associazioni Ambientaliste Provincia di Grosseto – Presidente Meschinelli Lamberto.
Segreteria: Via Cipro, 169 – 58100 Grosseto.
Tel. 3491773517- Mail: danielapasini57@yahoo.it