Convocazione Assemblea ADiC Toscana
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CONCLUSA LA SECONDA FASE DI MONITORAGGIO DEL SITO SIN-SIR DI MASSA CARRARA
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PERCHE’ SI DEVONO PAGARE LE QUOTE TARIFFARIE IN BOLLETTA PER LA DEPURAZIONE SE NON SI RIESCE A FAR FUNZIONARE REALMENTE I DEPURATORI  LAVELLO 1 e 2

Questa è la domanda che si pongono i cittadini quando leggono uno dei tanti articoli comparsi sulla stampa in questo ultimo periodo. Nella stampa di ieri 19.6.19, ad esempio si legge che l’assessore all’ambiente Veronica Ravagli ha messo in agenda ogni dieci giorni analisi lungo il fosso Lavello  “per verificare che non si ripetano valori come quei 56 milioni di escherichia coli trovati al depuratore che per noi sono insopportabili” (il valore raccomandato è di circa 5000 ufc/100 ml, anche se non sappiamo con precisione il valore specifico delle autorizzazioni fatte a GAIA ).

Quali sono i motivi che hanno spinto l’Amministrazione comunale di Massa a mettere il divieto permanente di balneazione alla foce del Lavello?

Le analisi vanno sicuramente fatte nelle scansioni temporali, previste dalle regolamentazioni in vigore, per assicurare la salute e l’incolumità dei cittadini, ma non devono rappresentare una misura palliativa che fino ad oggi (o meglio prima del sequestro del depuratore da parte della Magistratura), metteva fuori da ogni responsabilità il Gestore idrico di Gaia s.p.a

Ci auguriamo che l’inaugurazione al lavello 2 di una nuova vasca riesca a risolvere le criticità che anche questo impianto ha mostrato, mentre il timore dei cittadini è che si prosegua a  by-passare i reflui senza risolvere il problema.

VOGLIAMO CAPIRE MEGLIO, sottolineano i firmatari del presente comunicato stampa, PERCHE’ SE COSI’ FOSSE SAREBBE DAVVERO UNA BEFFA PAGARE LA QUOTA TARIFFA DI DEPURAZIONE IN BOLLETTA.

E’ bene ricordare che, al fine di dare un servizio adeguato ai cittadini di Massa, Montignoso e Carrara, si è inaugurato solo nell’anno 2014 (e anche allora i cittadini protestavano per gli odori nauseabondi) l’impianto del Lavello 2, che il gestore GAIA è una società a capitale pubblico e che per fare questi impianti ci risulta siano stati spesi, ad oggi, oltre 12 milioni di euro.

Intanto i cittadini che vivono nella zona vicino ai depuratori riferiscono che da 15 giorni i cattivi odori sono diventati insopportabili e si chiedono a che punto sono i lavori relativamente alle prescrizioni del Decreto della Regione Toscana n.4554 del 23.3.2019.

Secondo il Comitato acqua alla Gola, e i firmatari del presente comunicato, sarebbe l’ora di cambiare Gaia SpA e affidare il servizio ad una azienda consortile di diritto pubblico, in modo da avere dei territori controllabili e la possibilità di effettivo intervento sulla rete. I firmatari si auspicano che i soci si riuniscano al più presto per un confronto e per fare il punto della situazione, visto che il consiglio comunale di Massa aveva approvato l’uscita di GAIA, ma che di fatto non sappiamo ancora termini e modalità per la sua reale attuazione.

I cittadini da tempo hanno chiesto ai sindaci di coordinarsi per affrontare insieme e in maniera più articolata questo problema ma ancora, se lo hanno fatto, non si sono notati risultati.

Associazione per i Diritti dei Cittadini ADiC Toscana – Movimento Consumatori Nazionale  – Movimento Consumatori Toscana –  Comitato Acqua alla gola  – Comitato Cittadini e Ambiente di Massa Carrara – Comitato Acqua di tutti – Comitato cittadini della Partaccia – Forum Toscano dei Movimenti per l’Acqua – Associazione Phoenix Cinematografica.