Ieri 26 giugno 2019, nella sala di rappresentanza del Comune di Carrara si è tenuta un’assemblea pubblica rivolta ai cittadini e indetta dal Comune, avente lo scopo di illustrare i primi risultati delle prescrizioni del Ministero dell’Ambiente relativamente all’area SIN-SIR di Massa Carrara (Sito di Interesse Nazionale e Regionale, così definito a causa del forte inquinamento derivante da insediamenti industriali, che necessita di bonifica) in merito alle operazioni che dovrebbero anticipare la bonifiche delle falde.
Il sindaco di Carrara Francesco De Pasquale ha riferito che quella di ieri ha rappresentato la prima assemblea pubblica, nella quale i tecnici deputati al monitoraggio e alla bonifica di questo territorio hanno illustrano lo stato di avanzamento dei lavori nella falda e la conclusione della seconda fase di monitoraggio.
Il dott. Stefano Mirri della Regione Toscana ha spiegato il piano di finanziamento complessivo dell’operazione di bonifica che è pari a 25,5 milioni di euro.
Il soggetto attuatore del monitoraggio è la società Sogesid SpA (società in house del Ministero dell’Ambiente) che svolge insieme ad ARPAT i campionamenti delle analisi volti a valutare lo stato di contaminazione dell’area che si estende su 17 km quadrati (uno delle più grandi che si conosca). I risultati servono a definire la ‘stato di salute’ delle falde, per poi procedere ad un progetto di bonifica e alla bonifica vera e propria. L’indagine è stata condotta a campione. Alcuni di questi campioni prelevati sono stati inviati addirittura nei laboratori del Canada, in quanto, a causa della loro complessità analitica, non vi sono in Italia laboratori attrezzati all’uopo. Di questi campionamenti si attendono ancora i risultati.
Già dai rilevamenti effettuati in questi ultimi mesi (carotaggi ecc.) sono emersi dati molto preoccupanti, che peraltro ci aspettavamo – viste le industria altamente inquinanti che si sono avvicendate nel polo industriale, nell’area cosiddetta Ex Farmoplant – ma che comunque allarmano i cittadini, in quanto le sostanze presenti nelle falde sono cancerogene mutagene, teratogene ecc. e debbono essere bonificate con modalità che richiedono tempi molto lunghi (anni).
Si ricorda che attraverso le ordinanze dei due sindaci di Massa e Carrara sono stati rivisti i perimetri relativi ai pozzi inquinati e rinnovato i divieti di utilizzo delle acque degli stessi pozzi di falda che lo stesso sindaco ed i tecnici presenti all’iniziativa di ieri hanno riferito non interessare l’acquedotto.
Queste criticità evidenziate dagli stessi relatori istituzionali (dott.ssa Gigliola Ciacchini dell’ARPAT e dott.ssa Vincenza Bianchimani dell’azienda USL Toscana Nord Ovest), unitamente alle ordinanze di chiusura dei pozzi, rinnovano però nella mente dei residenti, scenari che ognuno preferirebbe rimuovere dalla propria coscienza, e che invece a distanza di 30-40 anni, a seguito di gestioni amministrative e politiche dissennate che si sono perpetrate in questo territorio, ci presenta ancora un conto molto salato che i cittadini hanno pagato in termini di malattie e di gravi danni all’ambiente.
Il Coordinamento dei cittadini e delle Associazioni per la bonifica ha delegato Clara Gonnelli dell’ADiC, a formulare (come è avvenuto anche a Massa) le seguenti richieste ai rappresentanti delle istituzioni presenti. E’ stato chiesto:
Il Coordinamento dei comitati e delle associazioni per la bonifica, hanno rinnovato la richiesta, esplicitata in una lettera inviata per PEC lo scorso 3 giugno, in cui si chiedeva alle istituzioni nazionali, regionali e locali quanto espresso nei punti 2 e 3 di cui sopra.
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Il Coordinamento dei comitati e delle associazioni per la bonifica: Associazione per i Diritti dei Cittadini ADiC Toscana – Movimento Consumatori Nazionale – Movimento Consumatori Toscana – Comitato Acqua alla gola – Comitato Cittadini e Ambiente di Massa Carrara – Comitato Acqua di tutti – Comitato cittadini della Partaccia – Forum Toscano dei Movimenti per l’Acqua – Associazione Phoenix Cinematografica