IL PUNTO DI VISTA DELL’ADiC SUL NUOVO REGOLAMENTO DEGLI AGRIMARMIFERI DEL COMUNE DI CARRARA

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“ATHAMANTA” è un collettivo nato a Massa Carrara, che ha avviato un percorso di discussione, autorganizzazione e sperimentazione politica al fine di elaborare un discorso comune sul tema dell’estrattivismo nelle Alpi Apuane.

Domani 7 maggio, dalle ore 17,30 alle ore 19,30, Athamanta ha organizzato insieme a cittadini, associazioni e comitati,  un’assemblea pubblica virtuale tramite Zoom Meeting per condividere pubblicamente i contenuti del documento riguardante il Nuovo Regolamento degli Agri Marmiferi del comune di Carrara https://trasparenza.comune.carrara.ms.it/archivio19_regolamenti-e-documentazione_0_1831_39_1.html.

Per partecipare all’assemblea virtuale basterà cliccare al seguente link: https://us02web.zoom.us/j/2330814200

Scorcio delle cave nelle Alpi Apuane a Carrara (Foto Tratto dal sito internet  del Comune di Carrara)

BREVE CONTRIBUTO DELL’ADIC ALL’ASSEMBLEA

La modalità estrattiva industriale nelle cave di Carrara, ha portato ad un disastro ecologico tra i peggiori d’Europa e del mondo in termini sociali ed ambientali, aggravati dal fatto che non esiste una ricaduta economica di questa estrazione ‘selvaggia’ del marmo per gli abitanti del territorio di Carrara.

Il nuovo regolamento degli agri-marmiferi del comune di Carrara consegna ancora una volta il bene comune delle Apuane – rappresentato dal marmo, da un paesaggio unico al mondo, da preziosi eco-sistemi e  da biodiversità – nelle mani di pochissimi industriali, dando loro la licenza per continuare a perpetrare l’opera di distruzione  e a conseguire profitti stratosferici. Questo stato di cose, non solo non determina una ricaduta positiva per i cittadini, ma si assiste al paradosso che il gestore GAIA SpA (Società in house) attribuisce nella bolletta idrica dell’utente la tassa aggiuntiva per la depurazione delle acque, che regolarmente vengono inquinate a causa di una carenza di interventi preventivi.

ADiC Toscana è convinta che l’unico modo per fermare questo scempio, sia quello di attivare un piano strategico serio di riconversione economica, basato su criteri che prevedano precisi indicatori di sostenibilità ambientale e sociale, avviando nel contempo un progressivo piano di chiusura delle cave e, contestualmente, creare nuovi e sostenibili posti di lavoro.

Nel Regolamento comunale si cita la frase  “….la coltivazione e lutilizzazione delle risorse minerarie negli agri marmiferi del territorio….”. A noi risulta molto evidente che il marmo non si può coltivare perché non è come il grano o una verdura! Una volta estratto non si riproduce, ma si perde invece un bene comune che è patrimonio non solo di Carrara, ma dell’umanità…. E questo non ce lo possiamo più permettere.

“E’ solo dallo scorso anno che la nostra associazione ADiC ha iniziato a fare sinergia con i vari soggetti che sono presenti a questa assemblea pubblica – dichiara la presidente regionale dell’ADiC  Clara Gonnelli – e questo avvio di collaborazione è nata, perché ci stavamo occupando del tema del depuratore delle acque reflue gestito da Gaia SpA, che in questi ultimi anni non ha funzionato in maniera adeguata (portando disagi alla popolazione residente, inquinamento ambientali, danni al turismo…) tanto che è intervenuta la Magistratura   con un sequestro cautelativo di una parte degli impianti). Il paradosso, continua ancora Gonnelli, è che si attribuiscono indebitamente in bolletta i costi della depurazione. Abbiamo capito che un meccanismo similare avviene anche nel settore del marmo, in cui i costi sociali dell’inquinamento da marmettola e non solo, vengono pagati ancora dai cittadini (filtri per la depurazione dell’acquedotto,  bonifiche dell’alveo dei corsi d’acqua; ma si paga anche, la manutenzione di strade danneggiate prevalentemente dai camion, il rischio alluvioni, la deturpazione del paesaggio, gli incidenti generati dal traffico dei camion, la presenza di metalli pesanti, di idrocarburi con perdita di turismo ecc. E….tutto questo per arricchire enormemente pochi proprietari di cave”.

Partecipano ed intervengono all’evento: Frdays For Future Carrara, Casa Rossa Occupata, Legambiente Carrara, Grig-Gruppo d’Intervento Giuridico onlus, Circolo Culturale Anarchico Gogliardo Fiaschi, Medicina Democratica-coordinamento toscano, Italia Nostra Apuo-Lunigianese, Coordinamento l’Acqua di tutti, Associazione Consumatori ADiC Toscana, Accademia Apuana della Pace, Collettivo Studentesco Titenlà, Fridays For Future Massa, Fridays For Future Pisa, Trentuno Settembre, Tam CAI Massa