I CITTADINI APPREZZANO LA CHIAREZZA DEL DIRETTORE DEL CERMEC RIGUARDO ALLA PRECISAZIONE SUI RIFIUTI DEL LAZIO

SI FACCIA CHIAREZZA SU COME IL GESTORE IDRICO GAIA SPA HA SPESO MILIONI DI EURO PER DEPURATORI CHE NON FUNZIONANO. PARTITA UNA PETIZIONE
24 Giugno 2020
Il Coordinamento dei Comitati e delle Associazioni per la depurazione, le bonifiche e per la ripubblicizzazione del servizio idrico *
8 Luglio 2020

Abbiamo appreso con piacere dai quotidiani che Alessio Ciacci, direttore del Cermec, ha risposto puntualmente alle nostre domande in merito a quanto il ‘Coordinamento’ aveva letto nella delibera n. 205 del 20/02/2020 della Regione Toscana, che parla di conferimento di 4500 tonnellate di rifiuti non differenziati da trattare negli impianti del Cermec alla quale delibera – riferisce Ciacci – non è stata data operatività. Sarebbe stato ancora più opportuno che questi chiarimenti fossero stati resi pubblici ai cittadini dalle autorità competenti, a cominciare dalla Regione, al momento della pubblicazione della delibera 205.

Il direttore ci tranquillizza anche sul fatto che il trattamento dei rifiuti avviene in maniera tale da non effettuare alcuno scarico nelle acque superficiali e nel Lavello. Le associazioni e i comitati dei cittadini lo ringraziano per la chiarezza, perché questo ci permette di escludere una possibile causa, che evidentemente va trovata altrove.

Pertanto facciamo appello alle istituzioni competenti affinché indaghino ancora sull’origine dei problemi annosi che riguardano questo martoriato torrente, come pure delle emissioni odorigene in zona segnalate più volte dai residenti.

I CITTADINI ESPRIMONO DELLE RISERVE SUL PROGETTO INDUSTRIALE PROPOSTO DAL CERMEC

Ieri, rappresentanti del Coordinamento hanno partecipato alla seduta in streaming attivata dal Comune di Massa, in cui il direttore del Cermec ha presentato al Consiglio Comunale un progetto industriale per la futura ristrutturazione degli impianti del Cermec SpA (quello attuale è obsoleto), di cui danno ampia contezza i quotidiani.

Rifacendosi ai principi dell’Economia Circolare – si legge sui quotidiani – all’impianto dovrebbero far confluire sfalci e potature (materiale verde) ma si dice che “…l’obiettivo è integrare l’impianto con i depuratori di Gaia sul Lavello così da prendere gli stessi fanghi che oggi il gestore idrico  smaltisce in altri territori , con aggravi di costo, e sfruttarli per produrre compost attraverso una linea fanghi civili (è vero i depuratori gestiscono anche i reflui industriali ma Ciacci assicura che le due linee sono separate, come già verificato con Gaia Spa)”.

Il Coordinamento a questo punto:

  1. si chiede a prescindere dalla presunta buona fede del direttore Ciacci, come possono fidarsi i cittadini di un gestore come Gaia SpA, che addirittura ha avuto nel gennaio 2019 gli impianti posti sotto sequestro dalla magistratura per grave inquinamento ambientale e perché pare che il depuratore lavello 1 non avesse, da ben sette anni, nemmeno i permessi previsti dalla legge? Successivamente sempre la stessa magistratura avrebbe imposto al gestore idrico integrato delle modifiche agli impianti, con spese a carico dei cittadini, operazioni che non ci risulterebbero ancora terminate (abbiamo chiesto il certificato di collaudo e così ci è stato risposto da Gaia).
  2. vuole chiarimenti rispetto all’utilizzo di questi fanghi di depurazione, venendo questi successivamente impiegati come ammendanti per l’agricoltura, essi possono contenere metalli pesanti e sostanze molto cancerogene. A questo occorre aggiungere che una recente legge ha deciso di applicare i limiti più ampi per detti inquinanti (in particolare gli idrocarburi). Non a caso il Governo pare stia predisponendo una nuova normativa di cui per ora non abbiamo ancora notizie. Senza pensare poi che sui fanghi di depurazione oggi si è aggiunto anche il problema della presenza del virus Covid 19. A tale proposito si veda l’articolo pubblicato dal giurista ambientale Marco Grondacci.

Il Coordinamento dei Comitati e delle Associazioni per la depurazione, le bonifiche e per la ripubblicizzazione del servizio idrico

Associazione per i Diritti dei Cittadini ADiC Toscana APS – Associazione ‘Comitato Acqua alla gola Massa’ – Forum Toscano dei Movimenti per l’Acqua – Movimento Consumatori APS (Nazionale) – Comitato Apuano salute e ambiente della provincia di Massa Carrara – Magliette bianche di Massa Carrara.