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28 Ottobre 2020
SECONDO CONVEGNO NAZIONALE PER APPROFONDIRE IL TEMA DELLA GESTIONE DEL SERVIZIO IDRICO DI GAIA S.P.A.
26 Novembre 2020

COMUNICATO STAMPA DEL 9/11/2020

Domenica scorsa, in un’intervista rilasciata al quotidiano Il Tirreno sulla pagina Toscana Economia, abbiamo letto le seguenti dichiarazioni del presidente e amministratore delegato della Franchi Umberto Marmi (la cui società di Carrara è quotata in borsa),   “… la nostra fortuna è che il distretto di Carrara è riconosciuto a livello globale per l’assoluta esclusività del suo marmo….  La grande attenzione alla cultura del marmo, il sostegno allo sviluppo socio-economico, il rispetto all’integrazione con il territorio sono il tratto distintivo di un brand…”.  

Alla domanda della giornalista relativamente a come la società intenda fronteggiare la crisi economica determinata dal Covid 19, si riporta sul giornale, che sarebbe proprio a partire dai presupposti  di cui sopra, che la medesima società avrebbe intrapreso “…una direzione in cui si inserisce  la certificazione ambientale Life Cycle Assessment/LCA-EPD. Certificazione volontaria – dice Umberto Franchi – che abbiamo implementato: un vero marchio ecologico del marmo che dimostra il basso impatto ambientale, per esempio rispetto ai prodotti ceramici e affini…“.

Il marmo, risorsa non rinnovabile

Il CCA dbrCoordinamento dei Comitati e delle Associazioni per la depurazione, le bonifiche e la ripubblicizzazione del servizio idrico (*) che è composto da diversi soggetti che si occupano di tematiche ambientali e della difesa dei diritti, nel prendere atto di queste dichiarazioni, chiede:

  1. se la certificazione di prodotto (EPD) citata dall’articolo nel quotidiano, è stata o sarà assegnata da un ente di certificazione indipendente, oppure se essa è una autodichiarazione volontaria della società Franchi.
  2. In quale misura viene modificato l’impatto ambientale relativo alla lavorazione del marmo sulle acque e nei torrenti rispetto al processo lavorativo adottato precedentemente alla certificazione  Life Cycle Assessment/LCA-EPD? Ovvero se sono stati predisposti degli indicatori in relazione a:
  3. quanta ‘marmettola’[1] viene riversata nei fiumi e nelle sorgenti;
  4. quanti olii e grassi vegetali (lubrificanti), quanti idrocarburi, quanti metalli derivanti dagli utensili da taglio vengono sversati nei fiumi e nelle sorgenti.
  5. In quale percentuale si riutilizzano le scaglie di marmo – come si legge – rispetto al periodo che ha preceduto la certificazione ambientale.

Dall’articolo risulta inoltre che l’ecologicità del processo sia valutata in rapporto alla produzione di ceramiche. Riteniamo che il semplice paragone con processi produttivi più inquinanti non basti a garantire la tutela dell’ambiente. Si ricorda che la marmettola, secondo quanto dichiarato dall’A.R.P.A.T., è fortemente inquinante”, per l’ecosistema, è inquinante per l’azione meccanica: riempie gli interstizi, ed impermeabilizza le superfici, perciò elimina gli habitat di molte specie animali e vegetali, modifica i naturali processi di alimentazione della falda, rende più rapido lo scorrimento superficiale delle acque (in pratica è come se il fondo del fiume fosse cementato), infiltrata nel reticolo carsico, modifica i percorsi delle acque sotterranee e può esser causa del disseccamentodi alcune sorgenti e/o del loro intorbidamento”.

Per informazioni 339 194 68 61

(*) Associazione per i Diritti dei Cittadini ADiC Toscana APS (Associazione di consumatori regionale) – Associazione ‘Comitato Acqua alla gola Massa’ – Forum Toscano dei Movimenti per l’Acqua (Regionale) – Comitato Apuano salute e ambiente della provincia di Massa Carrara – Movimento Consumatori APS (Associazione Nazionale) – Magliette bianche di Massa Carrara

Con il supporto del Forum Italiano dei movimenti per l’acqua