COMUNICATO STAMPA DEL 14 DICEMBRE 2020
I MEMBRI DEL CCA dbr HANNO INVIATO ALLA PROCURA DI MASSA UN ESPOSTO PER RICHIEDERE LA MESSA IN SICUREZZA DI EMERGENZA DELLE SORGENTI ATTIVE DI CONTAMINAZIONE ATTIVA, PERSISTENTI NEL SIN-SIR DI MASSA CARRARA
I soggetti del CCA dbr ‘Coordinamento dei Comitati e delle Associazioni per la depurazione, le bonifiche e la ripubblicizzazione del servizio idrico’, dopo la lettura del dossier “Caratterizzazione ambientale e modellazione del flusso di falda e trasporto degli inquinanti SIN-SIR di Massa Carrara finalizzata alla definizione degli interventi di bonifica” realiazzato dalla Sogesid S.p.A. per conto del Ministero dell’Ambiente insieme a ISPRA, all’ARPAT e alla Regione Toscana,riguardante la vasta area SIN di Massa Carrara (sito di Interesse Nazionale e Regionale che il Ministero dell’Ambiente ha classificato essere tra quelli da bonificare per la pericolosità)” hanno inviato un esposto alla procura della Repubblica presso il tribunale di Massa, per esprimere le loro preoccupazioni in merito all’inquinamento chimico di quell’area, che è notoriamente inquinata a causa degli insediamenti industriali che si sono succeduti nel corso dei decenni che è in attesa di essere bonificata.
“Il suddetto approfondito e dettagliato lavoro di ricerca delle sostanze chimiche di questi ultimi anni, che è stato realizzato nelle falde e nel suolo dalla Sogesid S.p.A per conto del Ministero dell’Ambiente, insieme ad ARPAT, ISPRA e Regione Toscana, è stato indubbiamente molto importante –dichiarano i rappresentanti del CCA dbr– e ci ha fatto intravedere anche la possibilità di individuare le responsabilità di coloro che a vari livelli hanno creato questo scempio ambientale”.
“La riprova – continuano i rappresentanti dei legittimi interessi dei cittadini – è stata la recente condanna storica in primo grado, del TAR di Firenze nei confronti della Edison S.p.A. (ex Montedison/Farmoplant) che ha dato ragione alle istituzioni, paradossalmente, chiamate a rispondere al Tribunale Amministrativo della Toscana dalla multinazionale, perché nel 2018, dopo ben 32 anni dalla definitiva chiusura dello stabilimento chimico, essa non avrebbe inteso ottemperare ai dettati di un’ordinanza del Ministero dell’Ambiente”.
Quello che chiedono oggi le associazioni e i comitati, è che si METTANO IN SICUREZZA IMMEDIATA le aree che possono costituire un’ulteriore fonte di INQUINAMENTO ATTIVO per le falde, nonché per la popolazione residente”.
Allo stato attuale i cittadini si augurano, inoltre, che arrivino presto i risultati dello studio epidemiologico di Coorte relativo al SIN-SIR, richiesto oltre che dal CCA dbr anche dalla rete delle ‘Magliette Bianche Italiane’ alle istituzioni nazionali competenti per tutti i SIN, affinché si possano mettere in relazione gli inquinanti e le patologie presenti in specifiche porzioni di territorio, nello specifico quello di Massa Carrara, così da poter risalire anche ai responsabili dell’inquinamento e poter avere un giusto risarcimento del danno. Copia dell’esposto è stata inviata anche al presidente del Consiglio e alle Autorità competenti.