LA DEMOCRAZIA NON VA BUTTATA IN “FARSA”. I SINDACI TRADUCANO LE DECISIONI DEI CONSIGLI COMUNALI IN ATTI CONCRETI

PERCORSO FINALIZZATO ALLA RIPUBBLICIZZAZIONE DEL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO GAIA SpA
18 Dicembre 2020
SI CONTINUA A PARLARE DI RIPUBBLICIZZAZIONE DEL SERVIZIO IDRICO DI GAIA SpA. VENERDI’ PROSSIMO TERZO CONVEGNO NAZIONALE.
12 Gennaio 2021
PERCORSO FINALIZZATO ALLA RIPUBBLICIZZAZIONE DEL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO GAIA SpA
18 Dicembre 2020
SI CONTINUA A PARLARE DI RIPUBBLICIZZAZIONE DEL SERVIZIO IDRICO DI GAIA SpA. VENERDI’ PROSSIMO TERZO CONVEGNO NAZIONALE.
12 Gennaio 2021

COMUNICATO STAMPA DEL 21 DICEMBRE 2020

Da tempo il Coordinamento dei Comitati e delle Associazioni per la depurazione, le bonifiche e la ripubblicizzazione del servizio idrico”-CCA dbr chiede ai sindaci soci della società Gaia S.p.A, il gestore idrico integrato dell’alta Toscana, di riportare il servizio ad essere azienda di diritto pubblico[1] (attualmente è una S.p.A).  Nel corso del 2020, i sindaci, invece, attraverso la ‘partecipata’ esprimevano  la volontà di voler trasformare l’attuale società in house in ‘Società Benefit’,  pubblicando anche un documento che metteva a confronto i diversi modelli di gestione.

“Nonostante le nostre ripetute richieste, il CCA dbr è riuscito ad avere il documento prodotto da Gaia, solo dopo mesi dalla data di pubblicazione – dichiarano i rappresentanti del CCA dbr – superando il disappunto, non ci siamo fermati di fronte alle difficoltà e ci siamo avvalsi della consulenza volontaria dei tecnici del ‘Forum Italiano dei movimenti per l’acqua’ che hanno prodotto, con la collaborazione del CCA dbr, un documento di circa cinquanta pagine, in cui si analizzano gli aspetti trattati nel ‘dossier’ di Gaia S.p.A.

Alla luce di quanto è emerso dal lavoro del ‘Forum’, viene poi chiesto ai 46 sindaci della provincia di Massa Carrara, Lucca e Pistoia di poter avviare un confronto attraverso un convegno nazionale (webinar), tenutosi il 30 settembre scorso. Il CCA dbr, aveva letto questa disponibilità al confronto come l’inizio di un processo partecipativo e anche di condivisione dei materiali che si sarebbero prodotti allo scopo, tanto che, proprio dai sindaci, era emersa la volontà di andare verso altri due convegni nazionali. Ma questo comportamento dei sindaci era evidentemente solo uno ‘specchietto per le allodole’, perché proprio in questi giorni abbiamo appreso, con modalità rocambolesche, che nel mese di ottobre  Gaia S.p.A, ancor prima della realizzazione del secondo convegno del 27 novembre, aveva già tratto le sue conclusioni, scritte in un

ulteriore documento titolato “Considerazioni sull’adozione da parte della società dello status di società benefit”, per trasformare la S.p.A attuale in un’altra S.p.A (ovvero la ‘Benefit’).

Le conclusioni a cui sono arrivati i componenti del CCA dbr sono le seguenti: o i sindaci non sono a conoscenza di quello che fa la partecipata Gaia S.p.A e quindi decide lei la politica idrica del comprensorio, oppure i sindaci non sono stati trasparenti con i cittadini: sia nell’uno che nell’altro caso, il fatto è grave e evidenzia un deficit nei passaggi democratici per la gestione dei beni di carattere pubblico. 

Per quanto sopra descritto e dopo aver assistito in streaming ai lavori del Consiglio comunale di Massa dello scorso 7 dicembre, i cittadini chiedono al sindaco e alla giunta di uscire dall’ ambiguità – così come richiesto dal Consigliere comunale Paolo Menchini – e di dichiarare pubblicamente se si vuole dare seguito a quanto deciso nel Consiglio Comunale di Massa del 5/11/2018 ovvero    ”….  farsi promotore, all’interno dell’assemblea dei soci di GAIA S.p.A. e dell’autorità idrica toscana, di un percorso per superare Gaia spa verso un’azienda di diritto pubblico che possa integrare forme innovative di coinvolgimento attivo dei cittadini e dei lavoratori dell’azienda all’interno di un ambito territoriale più piccolo di quello attuale e quindi per bacino idrografico”.

Il CCA dbr chiede, inoltre, al Sindaco e alla Giunta del Consiglio comunale di Carrara che si dia seguito a quanto già espresso dal Consiglio comunale del 14/11/2018 con delibera n. 87 in cui si decise di procedere verso un percorso di ripubblicizzazione del servizio idrico.

I cittadini attendono con chiarezza una risposta, se così non sarà significherà che la democrazia non esiste più e che i Consigli comunali potranno diventare una ‘farsa’.


[1] Il CCA dbr ricorda:

  • che l’acqua è un bene comune di prima necessità che dovrebbe essere garantito costituzionalmente, che nel 2011 vi è stato un referendum abrogativo nazionale e che in tale occasione il 95% dei cittadini hanno votato per una gestione dell’acqua pubblica (contro la privatizzazione),
  • che il costo attuale delle bollette per i cittadini erogate dalla società Gaia è tra i più alti d’Italia,
  • che il servizio di depurazione delle acque reflue del depuratore Lavello 1 gestito da Gaia che serve Massa, Carrara, Montignoso, non avrebbe funzionato adeguatamente da anni, tanto che  nel gennaio 2019 è dovuta intervenire la Magistratura, con un sequestro preventivo degli impianti, portando successivamente a processo i presunti responsabili per grave inquinamento ambientale del torrente Lavello che affluisce al mare, mancate autorizzazioni dei permessi necessari da parte delle autorità competenti, protrattesi negli anni ecc. I cittadini d’altro canto hanno sempre pagato in bolletta la tassa di depurazione comprensiva di iva.