I CITTADINI E LE IMPRESE SONO STANCHI DI PROMESSE. LE ISTITUZIONI DIANO CERTEZZA DELL’AVVIO DELLE BONIFICHE DEL S.I.N. DI MASSA CARRARA

BONIFICHE SIN-SIR MASSA CARRARA. PRESTO E BENE, NON SEMPRE STANNO BENE INSIEME
21 Gennaio 2022
RAPPORTO AMBIENTALE PRELIMINARE DEL NUOVO PIANO REGOLATORE 
26 Febbraio 2022
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COMUNICATO STAMPA DEL 17/02/2022

Apprendiamo dai quotidiani che i tempi per l’avvio delle bonifiche del S.I.N. (Sito di Interesse Nazionale) di Massa Carrara si starebbero ulteriormente allungando.

Questo fatto, se corrisponde alla realtà, preoccupa non poco i cittadini e le imprese in quanto, se entro il 31 dicembre 2022, le numerose operazioni[1] che dovrebbero precedere l’avvio delle gare di appalto  per l’attuazione della tanto aspettata bonifica del S.I.N. non saranno realizzate, il territorio verrebbe a perdere i 25,5 milioni di euro stanziati nel 2018 dal Ministero dell’Economia (Fondi di sviluppo e coesione).

Per quanto riguarda il CCA dbr l’esistenza di questa scadenza non ci è affatto nuova tanto che avevamo anche sollecitato più volte,mediante posta certificata, i vari interlocutori a tutti i livelli di competenza istituzionale, a partire dal Ministero della Transizione Ecologica MiTE  e dalla Regione Toscana.

E’ ormai risaputo che ‘presto e bene non sempre stanno bene insieme’, soprattutto quando si tratta di problematiche di così grande rilevanza per la salute e per l’ambiente come lo sono in questo caso specifico.

Ma di tempo per intervenire, a dire il vero, ce ne sarebbe stato fin troppo, visto che di anni ne sono passati ben 24 da quando è stato istituito il S.I.N. apuano (legge 426/1998).

In tutto questo tempo si è dovuto assistere a promesse mancate, che soprattutto in prossimità di campagne elettorali si facevano più fitte, a rimbalzi di responsabilità da parte degli organi competenti, a cambiamenti di denominazione delle società che hanno avuto la loro responsabilità nell’inquinare e/o addirittura a far sì che nell’indifferenza, si permettesse di depositare cumuli di detriti di marmo e quant’altro, sopra dei bacini cosiddetti di lagunaggio in piena zona S.I.N., contenenti cromo esavalente (uno dei più potenti cancerogeni). Una quantità stimata dalla stessa società Sogesid SpA[2] di circa 113.800 metri cubi di materiale (227.600 tonnellate). Questi indizi, si legge sempre  nel documento Sogesid  “fanno ipotizzare che la contaminazione di cromo esavalente della falda a valle del tracciato ferroviario sia ascrivibile ad una ‘sorgente primaria’ ancora attiva di contaminazione riconducibile ai bacini di lagunaggio”.

Alla luce di quanto sopra  i cittadini si domandano come possa essere possibile che vi siano ancora tutte queste perplessità da parte degli organi istituzionali (come ARPAT e Genio Civile Toscana Nord) riguardo al progetto di bonifica della falda Sin-Sir Apuana, presentato lo scorso 3 gennaio dalla società Sogesid SpA al  MiTE e in Regione, dove sono state avviate le verifiche per l’assoggettabilità alla Valutazione di Impatto Ambientale, terminate solo dieci giorni fa (vedi articoli del Tirreno e Nazione comparsi lo scorso 15/02/2022). 

 (*) CCA dbr (*)-Coordinamento dei Comitati e delle Associazioni per la depurazione le bonifiche e la ripubblicizzazione dei servizi del servizio idrico:  Associazione per i Diritti dei Cittadini ADiC Toscana aps – Associazione ‘Comitato Acqua alla gola Massa – Forum Toscano dei Movimenti per l’Acqua – Movimento Consumatori Nazionale aps – Comitato Apuano salute ambiente della provincia di Massa Carrara – IBS-Inter-rete Beni comuni e Sostenibilità aps – Magliette Bianche di Massa Carrara. Con il supporto del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua (Nazionale)

-Forum Italiano dei movimenti per l’acqua

-Associazione Federalberghi Costa Apuana e Versilia