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COMUNICATO STAMPA DEL 6/04/2022

La lettura del comunicato stampa del gestore idrico, GAIA spa, è motivo di irritazione che i cittadini  e la rappresentanza degli albergatori non sono più disponibili ad accettare.

Non è possibile accettare l’inganno con affermazioni che gli stessi bilanci della società approvati dai Sindaci, per conto e delega dei cittadini, smentiscono. Siano i Sindaci, nel rispetto del mandato ricevuto, a chiarire qual è la reale situazione della gestione sia della società che del servizio.

Non è accettabile che Gaia si ritenga “il gestore toscano che ha avuto maggiore attenzione nei confronti dell’utenza in difficoltà” poiché “l’amministrazione di Gaia non è orientata alla produzione di utili, ma alla salvaguardia della sostenibilità della spesa idrica per gli utenti e alla tutela delle utenze fragili”.

Se fosse vero ne saremmo felici ma la realtà è un’altra, non ci interessa la relazione annuale dell’AIT che, peraltro, conferma la nostra perplessità. Privilegiamo l’analisi dei documenti ufficiali, i bilanci di GAIA e il Piano d’Ambito.

Dal 2016 al 2020 (ultimo bilancio approvato) la società ha incassato con le tariffe 112,6 milioni di euro destinati agli investimenti che, nello stesso periodo, sono stati 71,8 milioni di euro. E gli altri 40,8 milioni di euro dove sono finiti? La stessa relazione AIT 2020 citata da GAIA spa che conferma la realizzazione degli investimenti nell’anno in misura pari al 100%, ne aveva indicato la realizzazione in misura pari al 48% nel 2019.

Dai bilanci risulta, inoltre, un debito nei confronti dei Comuni soci per mancato pagamento dei mutui, relativi agli investimenti realizzati dagli stessi prima dell’affidamento alla società e, per disposizione legislativa, trasferiti al gestore, pari a 33,5 milioni di euro nonostante ogni anno incassi l’importo corrispondente alle rate di mutuo con la tariffa.

Curiosa, nel senso che attesta le reali condizioni finanziarie della società, quanto riportato nella Nota Integrativa del bilancio 2020 che precisa: “Nel corso del 2021 la Società stima di poter versare, a condizione che nel corso del medesimo anno la società possa effettuare il tiraggio del finanziamento, in tutto o in parte, CdP, a favore dei comuni soci e non soci le seguenti somme: (parziale debito per mutui pregressi – ndr)”. Quando una società spera di pagare dei debiti, di cui, peraltro, riscuote, dagli utenti, tutti gli anni il relativo importo con quote di bollette agli stessi specificatamente riferiti, contraendo nuovi debiti, il segnale non è positivo perché debito non può pagare debito.

Sono aspetti non marginali in quanto hanno avuto ripercussioni dirette sugli utenti e cittadini con i grossi problemi già denunciati per la depurazione e interruzione del servizio, causa i mancati investimenti, e per la difficoltà all’erogazione dei servizi sociali da parte dei Comuni che hanno dovuto destinare alla copertura dei mutui scaduti parte delle già ridotte risorse di cui dispongono.

Ma la ciliegina su una torta amara è la questione del sostegno delle utenze in difficoltà che raggiunge il paradosso.

Il fatto che il gestore abbia accantonato in un “fondo utenze disagiate”, peraltro solo 1 milione di euro nel 2020 e 500 mila euro nel 2019, nonostante ne abbia riscosso, a tale titolo, 5,3 milioni nel periodo 2018-2020.

Oltretutto il fatto che sono stati accantonati non significa che siano stati erogati a sostegno delle utenze disagiate, nemmeno con una riduzione delle bollette, è semplicemente un operazione contabile ed i denari relativi sono rimasti nelle casse sociali.

Cosa dire poi dei 1,5 milioni di euro erogati nel 2021? È stato utilizzato il citato “Fondo Utenze disagiate”? Nel frattempo, però, nel 2021 il gestore ha riscosso, sempre grazie alle tariffe, un ulteriore 1,7 milioni di euro.

Noi vorremmo che le società di gestione dei servizi pubblici non facciano utili e, tantomeno, vorremmo che venissero distribuiti, però vogliamo che le gestioni vengano fatte secondo logiche di economia, ai fini di un minor costo, per l’utenza, del servizio, esattamente il contrario di quello che fa GAIA.

Se compariamo GAIA con le altre società di gestione del servizio idrico toscano, non perché ne approviamo gli utili ingenti prodotti, e in alcuni casi la distribuzione di dividendi, non possiamo che esprimere dubbi circa una corretta gestione da parte di GAIA che, pur con le stesse tariffe, eccessivamente elevate, ha prodotto utili, al netto delle imposte per 5,7 milioni di euro, sempre nel periodo 2016-2022, di cui dovremmo trovare riscontro nell’incremento del patrimonio netto, se non distribuiti, ma, al contrario, il patrimonio netto è aumentato solo di  1,3 milioni di euro.

Gli amministratori ed il direttore di GAIA rifiutano di aderire alle richieste dei singoli utenti di sospendere e di rimborsare, nei limiti della prescrizione, la quota addebitata riferita alle cosiddette “partite pregresse” che la Corte di Cassazione, sez. III, sentenza 23/6/2021 n. 17959, ha dichiarato illegittime poiché la delibera di ARERA che le aveva previste, in quanto provvedimento amministrativo, non può porsi in contrasto con la legge e nello specifico con l’art. 11 delle Preleggi, che dispone il principio di irretroattività della legge. Una puntualizzazione precisa quella della Cassazione che censura atti amministrativi per violazione di legge che GAIA avrebbe dovuto sottoporre al parere dei Soci, cioè i Comuni e loro Sindaci, che, riteniamo, non possano avallare una violazione di legge da parte di GAIA, una società interamente pubblica. 

Non vogliamo repliche da parte di GAIA i cui amministratori e direttore non ci rappresentano, essendo dei nominati e non degli eletti, chiediamo spiegazioni a chi abbiamo delegato alla gestione dei nostri Comuni e dei Beni Comuni, cioè i Sindaci che hanno approvato i bilanci e le tariffe.

(*) CCA dbr (*)-Coordinamento dei Comitati e delle Associazioni per la depurazione le bonifiche e la ripubblicizzazione dei servizi del servizio idrico:  Associazione per i Diritti dei Cittadini ADiC Toscana aps – Associazione ‘Comitato Acqua alla gola Massa – Forum Toscano dei Movimenti per l’Acqua – Movimento Consumatori Nazionale aps – Comitato Apuano salute ambiente della provincia di Massa Carrara – IBS-Inter-rete Beni comuni e Sostenibilità aps – Magliette Bianche di Massa Carrara. Con il supporto del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua (Nazionale)

-Associazione Federalberghi Costa Apuana e Versilia

-Forum Italiano dei movimenti per l’acqua