COMUNICATO STAMPA DEL 1/09/2022
LA CAUSA PARE SIA LEGATA AI RITARDI PER L’AFFIDAMENTO DELLE GARE DI APPALTO IN SCADENZA IL PROSSIMO 31 DICEMBRE.
Il 31 agosto, il deputato della Repubblica Italiana On.le Riccardo Ricciardi, nonché volto noto del Movimento 5 Stelle e che ricopre la carica di vice presidente nazionale del partito, annuncia alla stampa che le bonifiche sono a rischio a causa dei ritardi sull’affidamento degli appalti alle società specializzate per gli interventi di bonifica unitaria della falda Sin/Sir apuana, approvati all’unanimità dalla conferenza dei servizi decisoria, convocata lo scorso 30 maggio dal Ministero della Transizione Ecologica. Ricciardisostiene inoltre che “in questi mesi si sta vanificando l’accelerazione che eravamo riusciti ad imprimere grazie alla sottosegretaria Ilaria Fontana e all’ex giunta 5 Stelle di Carrara”.
Sempre nello stesso giorno, a proposito del sopracitato affidamento di gara, si legge che il Sindaco di Massa, Francesco Persiani dichiarerebbe che trattandosi di un bando di gara milionario “i tempi di gara di appalto integrato per l’affidamento della progettazione esecutiva ed esecuzione dei lavori sarebbe stimato in sei mesi… e ancora … So che gli uffici tecnici si stanno sentendo con la Regione e mi auguro che se ci fossero stati dei contrattempi ci avrebbero contattato. Ad oggi non ho nulla”.
Queste notizie potrebbero essere forse comprensibili, se non fosse che da decenni si attendono le bonifiche; se non pervenissero da chi ha governato per un intero mandato istituzionale e se non esistesse il paradosso che il Ministero dell’Economia ha stanziato (con i Fondi di sviluppo e coesione) nel 2018, e non ieri, 25,5 milioni di euro destinati a questo scopo. Questi soldi sono lì, in attesa di essere utilizzati, ma con un tempo di scadenza che già si sapeva e che è il 31 dicembre 2022.
E’ intollerabile, non etico e impossibile da capire per la cittadinanza, che si attui il gioco del rimpallo delle responsabilità su questioni che riguardano la salvaguardia dell’ambiente e della salute: diritti che dovrebbero essere garantiti dalla Costituzione (Artt. 9, 32 e 41).
Forse è il caso di ricordare ai governanti di turno, ai vari livelli di competenza, che una questione così importante avrebbe dovuto essere trattata con grande, costante e sollecita dedizione per arrivare ad una reale risoluzione del problema, altrimenti il problema risulta non risolto e non bastano le intenzioni.
In uno Stato normale, quando si governa, le responsabilità della attuazione dei programmi, soprattutto quando questi sono integrati, andrebbero condivise e qualora vi siano impedimenti sarebbe opportuno esplicitarli con grande trasparenza ai cittadini in ogni sua fase e non essere costretti a leggere sui giornali notizie shock sulla presenza di inquinanti dove essi sono costretti a vivere. Questo perché il governo di un Paese, di una regione o di un comune non sono appannaggio di un singolo, per accaparrarsi le poltrone e i privilegi che da esse ne derivano, ma al contrario essi sono stati delegati (nessuno glielo ha imposto) per svolgere un servizio alla collettività.
“Le domande o le grida di allarme – dichiarano i membri del CCA dbr – le possiamo fare noi cittadine e cittadini quando, purtroppo, non abbiamo risposte puntuali dalle istituzioni e siamo costretti a ricorrere ad accessi agli atti o a fare esposti alla Procura. Non si capisce invece perché questi appelli provengano da chi ci rappresenta istituzionalmente, pagati per questo, e per di più, utilizzando la cassa di risonanza dei mezzi di informazione quando avrebbero canali diretti con i quali interfacciarsi.
La risposta che ci siamo dati – proseguono i rappresenti dei comitati e delle associazioni del CCA dbr – è che i politici sono distratti dalle continue campagne elettorali, l’uno contro l’altro “armati”, distanti da chi ci rappresenta. Nessuna e nessuno di loro ha il coraggio di dimettersi per questioni cogenti, come lo può essere questa del paventato non avvio di una bonifica con perdita di risorse economiche molto ingenti per il territorio aggravato dalla perdita di salute. Questo tipo di dimissioni sarebbero certamente comprese dai cittadini e, soprattutto, la democrazia sarebbe rispettata”.
(*) CCA dbr-Coordinamento dei Comitati e delle Associazioni per la depurazione le bonifiche e la ripubblicizzazione dei servizi del servizio idrico: Associazione per i Diritti dei Cittadini ADiC Toscana aps – Associazione ‘Comitato Acqua alla gola Massa – Forum Toscano dei Movimenti per l’Acqua – Movimento Consumatori Nazionale aps – Comitato Apuano salute ambiente della provincia di Massa Carrara – IBS-Inter-rete Beni comuni e Sostenibilità aps – Magliette Bianche di Massa Carrara. Con il supporto del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua (Nazionale).