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A chiedersi la motivazione di questo ennesimo divieto di balneazione non sono solo i balneari, ma anche le cittadine e i cittadini di Massa e Carrara che vedono, ovviamente, impedito in piena stagione estiva l’accesso all’acqua nella porzione di spiaggia di Massa Levante.

“Un aspetto niente affatto irrilevante – dichiarano i membri del CCA dbr (*) – è constatare che ancora una volta viene messa a rischio la salute dei cittadini, perché, per quanto l’intervento delle istituzioni competenti possa essere tempestivo, l’operazione per arrivare al divieto di balneazione non può essere immediata. Infatti il tempo che intercorre tra quando viene individuato lo sforamento delle analisi da parte dell’ARPAT (nello specifico, si legge sul quotidiano Il Tirreno, il prelievo è avvenuto il 10/07/2023), a quando viene emanato il divieto di balneazione (ordinanza n.66 del sindaco Persiani l’11/07/23) e i cartelli sono messi a dimora nelle spiagge, passano comunque almeno due giorni in cui cittadini ignari fanno il bagno.
Quello che riteniamo grave è che questi divieti di balneazione si ripetono periodicamente nel corso degli anni e che le cause non sono ancora risolte. Ogni volta si dà avvio al balletto delle responsabilità che, di fatto, se siamo ancora in queste condizioni, non vengono accertate e portate a risoluzone. Per rendere ancor più nebulosa la situazione, una volta si dà la colpa agli scarichi abusivi; un’altra a quelli industriali; un’altra ancora a quelli privati; oppure alle piogge cospicue dei giorni precedenti al divieto (ma questa volta non è nemmeno piovuto!); o ai depuratori di Gaia SpA, della quale peraltro non si fa che leggere sui quotidiani dei suoi investimenti cospicui per migliorare i servizi. Un gestore idrico i cui dirigenti sono a processo per presunto malfunzionamento degli impianti di depurazione del Lavello, processo tuttora in corso tanto che il prossimo 19 luglio si terrà un’altra udienza in cui saranno auditi alcuni testimoni.
Ma l’amara situazione è che oggi in 19 stabilimenti balneari non si può fare il bagno in piena stagione turistica e che soprattutto, i bagnanti sono venuti in contatto con l’enterococco (batterio) ritrovato in eccesso nelle acque.
Si chiede pertanto al sindaco, in qualità di primo cittadino nonché, per legge, responsabile della salute pubblica, di mettere in atto un PIANO DI INTERVENTO URGENTE VOLTO AD INDIVIDUARE I RESPONSABILI E LE CAUSE CHE DETERMINANO QUESTA INCRESCIOSA SITUAZIONE.
Il Coordinamento dei Comitati e delle Associazioni per la depurazione, le bonifiche e la ripubblicizzazione del servizio idrico (*)
Il CCA dbr (*) composto da: Associazione per i Diritti dei Cittadini ADiC Toscana aps – Associazione Comitato Acqua alla gola Massa – Movimento Consumatori Nazionale aps – Forum Toscano dei Movimenti per l’Acqua -Comitato Apuano salute ambiente della provincia di Massa Carrara – IBS-Inter-rete Beni comuni e Sostenibilità – Magliette Bianche di Massa Carrara. Con il supporto del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua (Nazionale).